martedì 29 novembre 2011

«Castrimagia»





Forse pochissime persone si sono imbattute in questo vocabolo perché - come molti altri - è stato relegato nella soffitta della lingua e non attestato, per tanto, nei vocabolari. Ci piacerebbe che fosse "riesumato" perché indica la "voracità nel cibarsi". Questo termine è stato immortalato dal divino poeta nel XXIII canto del Purgatorio.



Si trova, inoltre, in numerose pubblicazioni:

http://www.google.it/search?tbm=bks&tbo=1&hl=it&q=%22castrimagia%22&btnG=

2 commenti:

In.Somma ha detto...

Gentile Dottor Raso,
ritiene che possiamo considerare il vocabolo "bulimia" un sinonimo di "castromagia"?
La ringrazio.

Fausto Raso ha detto...

Cortese In.Somma,
a mio avviso non proprio un sinonimo, avendo i due termini sfumature diverse. Chi è affetto da bulimia non si sazia mai; chi, invece, "soffre" di 'castrimagia' mangia con voracità (e basta).