venerdì 2 settembre 2011

«Experto crede Roberto»





L’espressione che avete appena letto, indubbiamente sconosciuta perché relegata nella soffitta della lingua, sta a significare che occorre dar credito alla persona che ha esperienza (e competenza) in una determinata materia. Il modo di dire – oggi non più adoperato, come si è detto – lo apprendiamo dal “re dei modi di dire”, Ludovico Passarini.
«Experto crede Roberto. M’è piaciuto rammentar questo proverbio il quale benché abbia la veste latina, può dirsi italianissimo per esser sulle bocche di tutti gl’Italiani, dotti e ignoranti. Nacque nelle scuole: e sia che fosse detto la prima volta da un Roberto vecchio insegnante, o che, a far la rima tanto amata nei detti sentenziosi e proverbiali, s’imponesse quegli il nome di Roberto; fatto è che divenne subito universale dettato per significare che deve credersi all’esperienza, che questa è in cima di tutti gl’insegnamenti; e chi non prova, non sa. Un povero giovine servitore si lamenta con un suo compagno di maggiore età intorno alle stranezze e a’ cattivi modi del loro padrone, e dice di volersene andare. Il compagno lo compatisce; e dicendogli che i padroni son tutti di una buccia e di un sapore, lo conforta a restare; e quale autorità sicura gli conclude, ‘experto crede roberto’. Cosí l’ ho sentito dir io in caso simile: e il vecchio servo volle dire: Credi a me, che ne ho mutati tanti di padroni; credi all’esperienza mia».

1 commento:

maat ha detto...

Gentile Dr. Raso
Solo per amore di completezza sembra che “esperto crede Roberto” sia una formula scolastica medievale la cui forma completa è: “Quam subito, quam certo, experto crede Roberto” (Fumagalli, chi l’ha detto, 1921, pag.126) e che provenga da una massima antica: “Experto crédite” che si ritrova anche nella virgiliana Eneide “ 'experto credite quantus in clipeum adsurgat, quo turbine torqueat hastam' (Eneide, lib. XI, versi 283-285).
Cordialità
Ivana Palomba