giovedì 22 settembre 2011

Contemplare...


Ancora un verbo della nostra bella e amata lingua adoperato, molto spesso, impropriamente (per non dire in modo errato): contemplare. Il verbo in oggetto significa “osservare attentamente e a lungo”, soprattutto con ammirazione, stupore, reverenza, piacere, devozione e simili: contemplare le stelle, contemplare un tramonto, contemplare un quadro, contemplare un monumento. Molti , invece, gli danno un significato che non gli “compete”, lo adoperano, cioè, con l’accezione di “considerare”, prevedere”, “stabilire”, “specificare”, “comminare”. Sulla stampa si leggono, spesse volte, frasi tipo: «per questo reato la legge contempla dai due ai cinque anni di reclusione»; oppure: «questa spesa non era contemplata nel bilancio familiare». Secondo voi gli anni di reclusione si “contemplano”; le spese familiari si “contemplano”? In questi casi (e in quelli similari) chi ama il bel parlare e il bello scrivere adopererà i verbi che fanno alla bisogna: comminare e prevedere. I vocabolari, però… Voi, amici che ci seguite, regolatevi secondo la vostra “coscienza linguistica”.

http://www.etimo.it/?term=contemplare&find=Cerca

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi scuso per gli errori che commettrò nello scrivere in italiano. Ho scoperto questo sito per caso e mi sembra interessantissimo, anche per coloro che, pur non essendo italiani, amiamo la lingua e la cultura italiana, come io. Per quanto riguarda a l'uso di "contemplare", vi posso indicare che anche noi catalani abbiamo lo stesso dubbio, come potete leggere su http://www.uoc.edu/serveilinguistic/qui_som/presentacio/qui_som.html# (andate su "Dubtes més freqüents" ovvero "dubbi più frequenti" e troverete una spiegazione su l'uso di "contemplar", che viene anche considerato scorretto in catalano, dato che è un anglicismo). Grazie per questi commenti; d'ora in avanti vi seguirò. martí (martino) di barcellona