giovedì 26 maggio 2011

Il «fallocrate»


Riprendiamo il nostro viaggio - interrotto tempo fa - alla ricerca di parole "omografe" ed "omofone" (parole che si scrivono e si pronunciano nello stesso modo) ma di etimologia e significato, in genere, del tutto diversi. Quale parentela esiste, per esempio, tra il "fallo" nell'accezione di 'errore', 'sbaglio', il "fallo calcistico" e il fallo o membro virile? Se apriamo un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana alla voce in oggetto, possiamo leggere: 'mancanza', 'colpa grave', 'errore', 'sbaglio', 'imperfezione', 'azione irregolare o scorretta', 'organo genitale maschile'. La nostra curiosità "etimo-significato", però, non viene appagata in quanto non siamo in grado di stabilire l'eventuale parentela che intercorre tra i vari "falli" nei significati suddetti. Vogliamo conoscere, insomma - ed è lo scopo del nostro viaggio - il capostipite che ha generato - nel caso - i vari... falli. Per questo ci affidiamo a Enzo La Stella, studioso di "cose linguistiche", che con somma maestria ci guiderà - senza alcun... fallo - nel nostro viaggio prettamente etimologico.
«(...) Tralasciamo il "fallo" imperativo che invita perentoriamente a fare qualcosa, cominceremo col fallo che indica l’errore (“mettere un piede in fallo”) e da cui deriva il “fallimento”; all’origine il latino “fallere”, ingannare o deludere e, al passivo, sbagliare, significati che vanno perfettamente d’accordo coi nostri. Apparentemente anche il fallo calcistico sembra avere la stessa provenienza ma, in realtà, è l’adattamento fonetico dell’inglese “foul”, sporco, scorretto, irregolare. Il fallo anatomico e, ormai, soprattutto politico (ma ricordiamo anche un fungo velenoso, l’'Amanita phalloides', che gli somiglia per la forma) viene invece dal greco “phallós”, riproduzione in legno, cuoio o ceramica del membro virile, che era uso onorare come simbolo della potenza generatrice e portare in processione per impetrare abbondanti raccolti. Il “-crate” che gli si aggiunge in ‘fallocrate’ per indicare l’esasperato maschilista che userebbe il fallo come scettro per dominare ci riporta ancora al greco “kràtos”, potere, da cui derivano anche ‘aristocrazia’ o governo degli ottimati (‘àristos’), ‘plutocrazia’ (‘plútos’, ricchezza), ‘partitocrazia’ e simili».

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