venerdì 13 maggio 2011

«Gli oratori negli oratorii»


Alcuni vocabolari (ma forse tutti) ritengono che il plurale dei nomi
in “-orio” si faccia regolarmente, vale a dire sopprimendo la desinenza finale “-o”: il dormitorio, i dormitori. Dissentiamo totalmente. Poiché l’argomento ci sembra della massima importanza riteniamo sia il caso di specificare che tutti i sostantivi che finiscono in “-orio” nella forma plurale prendono la doppia “i” (ii): l’oratorio, gli oratorii. Seguendo questa semplice regoletta saremo sicuri di non trovarci mai in difficoltà e, quindi, di non cadere in errore o creare ambiguità. Il plurale di “oratore”, per esempio, potrebbe confondersi con il plurale di “oratorio”. Per non creare confusione diremo, per tanto, che gli oratori hanno tenuto una conferenza negli oratorii. Ancora. Il plurale di dormitorio (con una sola “i”) potrebbe confondersi con il plurale di “dormitore”, voce arcaica ma pur sempre esistente.

Alcuni linguisti consigliano, in proposito, di segnare l'accento grafico sul plurale dei sostantivi in "-orio" per non confonderlo con il plurale di parole simili: direttòri (plurale di direttorio) e direttóri (plurale di direttore).

2 commenti:

Monmartre ha detto...

Buon giorno,
è errato utilizzare l'accento circonflesso sulla i per differenziare i due plurali?
Il plurale in doppia i è solo per le parole in -orio o anche per varî, proprî, studî ...?
Grazie anticipatamente per la certa e cortese risposta.

Fausto Raso ha detto...

Si può utilizzare il circonflesso - anche se non tutti i linguisti sono d'accordo - anche per le parole in "-io".