giovedì 3 febbraio 2011

«Sfuso»: uso e... abuso


L’aggettivo “sfuso” è tratto dal verbo “fondere” con il prefisso “s” e significa “liquefatto”, “sciolto”, “fuso”. L’accezione principe del verbo è, infatti, “far passare una sostanza dallo stato solido a quello liquido”: fondere l’oro. Oggi è invalso l’uso di adoperare tale aggettivo nel significato di “non confezionato” e simili: caramelle sfuse. È un uso improprio del termine e da lasciare, eventualmente, al gergo dei commercianti: cioccolatini sfusi (non confezionati). Chi ama il bel parlare e il bello scrivere non adoperi quest’aggettivo - nel significato di “non confezionato” - in uno scritto sorvegliato. Si clicchi su fondere. Si veda anche questo collegamento: http://www.etimo.it/?term=fondere&find=Cerca

PS: naturalmente saremo seccamente smentiti da qualche linguista “progressista”. Ma tant’è.

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Cortese dott. Raso,
mi piacerebbe sapere perché quel “breve pasto, costituito per lo più da cibi freddi, consumato sia negli intervalli tra i pasti principali sia in sostituzione di uno di essi”, come recitano i vocabolari, si chiama “spuntino”.
Grazie per tutto quello che ho appreso seguendo il suo insostituibile e preziosissimo sito.
Cordialmente.
Saverio O.
Brescia
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Gentile Saverio, il “perché”, cioè l’etimologia del termine, è ignoto, legga l’ipotesi che fa il linguista
Ottorino Pianigiani.

1 commento:

In.Somma ha detto...

Gentile Dottor Raso,
i dizionari (cito il Devoto-Oli, come esempio) riporta espressioni come "vino sfuso", "olio sfuso", per estensione del significato originale dell'aggettivo "sfuso".
Comunque sono pienamente d'accordo con Lei: un fatto è adoperare queste espressioni in modo informale (e soprattutto con la consapevolezza di utilizzare un aggettivo impropriamente) e un fatto è considerarlo italiano corretto.
Grazie per l'attenzione.