giovedì 18 novembre 2010

Assorbire e calcolare


A nostro modo di vedere, questi due verbi non vengono quasi mai adoperati a dovere. Cominciamo con “calcolare”, il cui significato proprio è “fare i conti, i calcoli” (i latini usavano i sassolini, i calcoli per fare i.... calcoli; di qui il verbo). Spesso si usa col significato di “stimare”, “valutare”, “considerare”, “soppe-sare”, “pensare” e simili: partiamo domani mattina alle sei e calcoliamo di essere da te entro un’ora e mezzo. Un costrutto simile è un francesismo, e in buona lingua italiana - a nostro avviso - è da evitare. Lo stesso discorso per quanto riguarda il verbo “contare”: conto su di te. Molto meglio: faccio affidamento su di te.
E veniamo al verbo “assorbire” il cui significato “principe” è “inghiottire liquidi” (
http://www.etimo.it/?term=assorbire&find=Cerca ). Nell’uso corrente si adopera nel senso di “portar via”, “consumare”, “prendere”, “esaurire”, “impegnare” e simili: non posso uscire perché il lavoro mi assorbe tutto il pomeriggio. È un uso improprio del verbo. Si dirà, piú appropriatamente: il lavoro mi impegna tutto il pomeriggio. Per quanto riguarda la coniugazione può prendere o no l’infisso “-isc-”: assorbo e assorbisco. Ha due participi passati: assorbito e assorto. Quest’ultimo di uso raro, però.

3 commenti:

světluška ha detto...

Non capisco: Nell’uso corrente si adopera nel senso di “portar via”, “consumare”, “prendere”, “esaurire”, “impegnare” e simili: non posso uscire perché il lavoro mi assorbe tutto il pomeriggio. È un uso improprio del verbo. Si dirà, piú appropriatamente: il lavoro mi assorbe tutto il pomeriggio.

I due esempi sono identici.

Fausto Raso ha detto...

Ha ragione, la ringrazio: ho sbagliato nello scrivere.
Ho corretto il secondo esempio "mi assorbe" in "mi impegna".

il puntiglioso ha detto...

Gentile dr Raso, anch'io avevo notato l' "errore", ma ho capito che si trattava di un "lapsus calami".
Cordialmente