giovedì 17 giugno 2010

Da cattivo corvo, cattivo uovo


Questo modo di dire, di uso raro, per la verità, è di significato intuitivo. Di origine proverbiale, l’espressione si adopera - potremmo dire in ambito filosofico - per sostenere due concetti antitetici: che l’indole dell’uomo è dovuta al patrimonio genetico ereditato, o che, al contrario, la persona, o meglio la natura della persona è il frutto dell’ambiente e dell’educazione. A sostegno della prima tesi, quella dell’ereditarietà, si riporta il fatto che il corvo non è commestibile, né lo sarebbero le sue uova, e questo sarebbe il significato originario del detto. Il modo di dire, tuttavia, si riallaccia anche a un aneddoto sul maestro di retorica Corace*, il quale citò in giudizio un suo allievo, tale Tisia, perché non gli aveva pagato quanto stabilito per le lezioni. Per difendersi l’accusato ricorse a un sofisma e disse a Corace: “Se avrai ragione tu, significa che non mi hai insegnato nulla e pertanto non meriti nessun emolumento; se vincerò io, a maggior ragione non ti dovrò alcun compenso”. Di fronte a questo ragionamento i giudici dedussero che da un cattivo maestro non può che venire un cattivo allievo e sembra che avessero adoperato la locuzione sopra citata in quanto il nome proprio Corace è identico a quello del sostantivo greco per il nome comune “corvo”.
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* si clicchi su
http://it.wikipedia.org/wiki/Corace_(retore)

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Dalla rubrica di lingua del Corriere della Sera in rete:
nomi composti
Un'aborto-dipendente riferito ad una donna. Con o senza apostrofo? Io lo metterei in quanto si accorda con il femminile di "donna dipendente". Grazie
(Firma)
Risposta del linguista:
De Rienzo Mercoledì, 16 Giugno 2010
Anche io.
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Gentilissimo Professore,
non ce ne voglia, ma non possiamo assolutamente condividere la sua risposta. Aborto è un sostantivo maschile cominciante con vocale e in quanto tale richiede l’articolo “un”, senza apostrofo (un uomo). Il fatto che si riferisca a una “donna dipendente” non c’entra assolutamente nulla con l’apostrofo. Sarebbe diverso, invece, se aborto fosse un aggettivo. Non riusciamo a capire, poi, che cosa significhi (e, quindi, che senso abbia) “donna dipendente”. Qualche cortese blogghista può illuminarci?

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